La genitorialità, in chiave psicodinamica, viene considerata come la parte fondante della personalità di ognuno di noi. Si tratta di uno spazio psicodinamico che inizia a formarsi nell’infanzia quando a poco a poco interiorizziamo i comportamenti, i messaggi verbali e non-verbali, le aspettative, i desideri, le fantasie dei nostri genitori. Secondo alcuni teorici ognuno di noi ha un “Genitore Interno” che è formato da tutte le interazioni reali e/o fantasmatiche con le figure adulte significative che si sono occupate di noi durante l’infanzia. Da questo “Genitore Interno” dipendono in gran parte i nostri giudizi su noi stessi e i modelli relazionali che usiamo per rapportarci con gli altri (Eric Berne).
Il termine genitorialità quindi non coinvolge l’essere genitori reali ma è uno spazio psicodinamico autonomo che fa parte dello sviluppo di ogni persona. Ovviamente, l’evento reale della nascita di un figlio, attiva in un modo particolare e molto intenso questo spazio mentale e relazionale, rimettendo in circolo una serie di pensieri e fantasie legati in particolare al proprio essere stati figli, alle modalità relazionali ritenute più idonee, ai modelli comportamentali da avere. Pertanto diventa fondamentale, per qualsiasi genitore, avere la possibilità di avviare un percorso di riflessione e sulle dinamiche che un figlio può attivare nel proprio mondo interno, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza della sua modalità di interazione con lui. L’aumento di questa consapevolezza può promuovere un’importante crescita evolutiva della relazione con il proprio figlio.